Visto per Voi – L’ora più buia

Dal 18 Gennaio al cinema un film da non perdere ” L’ora più buia” diretto da Joe Wright con uno strepitoso Gary Oldman.

Maggio, 1940. L’avanzata nazista in Europa occidentale sembra inarrestabile: dopo la conquista del Belgio, i tedeschi si apprestano ad invadere anche la Francia. La Gran Bretagna, ultimo baluardo di libertà, attraversa una grave crisi politica interna, poiché il Primo Darkest HourMinistro Chamberlain, incapace di gestire una situazione tanto complessa, è costretto alle dimissioni. Col nemico che avanza, minacciando anche le coste inglesi, Winston Churchill viene nominato Primo Ministro. Infischiandosene dei consigli del proprio gabinetto, Churchill procederà senza alcuna diplomazia né compromesso, affrontando con intransigenza la barbarie nazista al proprio acme.
Un film pazzesco che tiene incollati gli occhi dello spettatore allo schermo. Gary Oldman nel ruolo del protagonista, è sublime. Il lavoro effettuato sul personaggio è straordinario. Il modo di camminare,  gli atteggiamenti, il modo di parlare così sbiasciacato (visto in lingua originale sono dettagli molto ben lavorati). Da solo E’ il film, in quanto riesce a monopolizzare l’attenzione dello spettatore ad ogni inquadratura.

Oldman riesce a mettere in evidenza tutti i tratti peculiari di W. Churchill, scorbutico, a tal punto che viene spesso rimproverato da sua moglie,magistralmente interpretata da Kristin Scott Thomas, per questo lato del suo carattere per il quale gli chiede di essere più carino e far vedere anche la parte buona di lui..quella che in quanto moglie conosce bene..

“Quale me dovrei essere?”

 

e ancora eccentrico, talvolta goffo, diplomatico….dolce e romantico in ambito familiare.

Un uomo che viene richiamato a condurre una guerra per non cedere ai ricatti del regime nazista, che necessita di tutta la sua forza e di tutta la sua passione per reggere il mondo sulle proprie spalle. Un Churchill quello di Wright che a tratti regala momenti di inaspettata ilarità due in particolare a pranzo con il re, un po’ preoccupato per quanto bevesse il suo primo ministro fin dalle prime ore del mattino e chiedendo: “Ma come fa?” lui risponde: “Practice” ( allenamento) e sempre con il Re per organizzare i propri appuntamenti per ragguagliarlo sull’organizzazione politica rifiuta l’incontro il pomeriggio: ” A quell’ora faccio un piccolo riposino”… 

Un film che racconta i retroscena di alcune scelte che hanno fatto la storia, e interessante capire il momento in cui viene deciso di raccogliere più navi civili possibili per salvare gli uomini dell’esercito bloccati a Dunkirk (Nolan ne racconta il punto di vista degli uomini dalla spiaggia). Un Churchill più umano in metropolitana quando chiede supporto al popolo per capire quale sia la decisione da prendere.

Un film che fa del cinema arte.

” Coloro che non cambiano idea non cambieranno mai nulla” W. C.

dal 18 Gennaio al cinema

L’Ora più buia

Raffaela Anastasio

The Sun’s Smile 

 

Visto per Voi – Il Nome della Rosa

Al Teatro Argentina dal 23 gennaio è in scena ” Il Nome della Rosa” diretto da Leo Muscato.

La prima versione teatrale di un capolavoro tradotto in 47 lingue, Il nome della rosa ha vinto il Premio Strega nel 1981, e la sua versione cinematografica è stata diretta da Jean-Jacques Annaud nel 1986, protagonista Sean Connery. 

Nel novembre del 1327 arriva in una ricca abbazia benedettina, un frate francescano d’origine inglese, Guglielmo da Baskerville. È accompagnato dal giovane novizio Adso da Melk e deve svolgere un delicato incarico: favorire i contatti fra gli alti esponenti degli ordini religiosi per ricomporre la frattura fra papato e impero, sostenitore dei francescani. Durante la sua settimana di permanenza, nell’abbazia avviene una serie di misteriosi delitti. La causa di queste morti viene chiarita solo nell’ultimo giorno, dopo laboriose e difficili indagini da parte del francescano. 
Al centro di tutte queste morti c’è un libro pericoloso, sia dal punto di vista ideale che materiale, “Poetica d’Aristotele”. Continua a leggere

The wish bracelet

Quel bracciale dei desideri… la mia speranza di aver preso il posto nel suo cuore.

Una giornata in cui il cielo di Roma era meravigliosamente terso, me ne stavo li’ distesa sul prato a godermi il mio tempo libero. Finalmente mi ero fermata per ascoltare i miei respiri. Qualche volta ne ho bisogno, spesso. Intorno a me la natura parlava e acuendo i sensi potevo sentirla. Il vento tra le foglie in bilico sui rami, qualche insetto che si faceva spazio nell’erba. Il tepore del sole conciliava il mio riposo, fino a quando una coppia di adolescenti attirò la mia attenzione. Lei sorrideva come se avesse avuto in dono un’altra vita, lui come se la stesse vivendo. Uno scambio di dolci sguardi e lui mise la mano destra nella tasca da cui estrasse un braccialetto di quelli fatti a mano di cotone colorato poi prese il polso di lei, dove con cura adagiò il bracciale e lo legò. Un’immagine bellissima, il sole faceva da cornice a quel gesto così perfetto, romantico…lei non smise mai di sorridere e donò un tenero bacio, timido, furtivo a quel ragazzo, come se con quel bracciale le loro vite fossero state unite per sempre…

Immediatamente mi resi conto di aver visto quel tipo di bracciale, ma quando…

Mentre i due adolescenti si allontanarono mano nella mano, mi sdraiai a fissare per quel che potevo il cielo…il mio sguardo mi condusse a quel giorno…il mio giorno perfetto.

La campanella dell’intervallo finalmente suonò Antonella ed io saltammo via dai banchi e iniziammo a gironzolare per la classe, e poi, come da nostra abitudine, andavamo in bagno, non soltanto per fare la pipì, ma per sbirciare nelle altre classi lungo il percorso prima di arrivare al bagno, questo prevedeva una lenta ma lenta camminata. Il bagno era il nostro quartier generale per confrontarci su chi avevamo visto..ed il piano da attuare per il ritorno, per farci notare prima di entrare in classe, dal ragazzino che ci interessava. Le strategie erano svariate, tipo sistemarsi il grembiule davanti all’ingresso di una classe in particolare, o offrire una bigbabol  (gomma da masticare)al primo essere umano che passava. Talvolta queste strategie avevano successo, talvolta fallivano miseramente.

 Poi un giorno lo notai, bruno, occhi scuri, sembrava più alto di me ed un sorriso che mi ghiacciava il sangue e mi mandava in disibilio il cuore: Luigi, classe seconda elementare sezione A, il bambino più bello della scuola per me, si avvicinò chiedendomi una bigbabol, impietrita come un’automa provai a mettere la mano nella tasca del grembiule, ma quello che estrassi fu solo una gomma per cancellare profumata alla fragola che gli porsi dicendo :

” Certo, tieni”…

Il mio sguardo dal suo viso passò sulla mia mano…arrossì e riposi la mano in tasca, alla ricerca di ciò che mi era stato chiesto…trovai…….il nulla…“Scusa le ho finite”, dissi con un sorriso falso  (pensai cavolo le ho finite proprio ora)….e la campanella che segnalava la fine dell’intervallo, mi salvò, corsi via più veloce del vento…Durante le due ore successive il mio corpo era in classe ma la mia testa era altrove, di tanto in tanto Anto mi dava dei pugni sotto il banco per farmi disincantare…cioè rimanevo con lo sguardo fisso nel vuoto e lei mi dava una botta per farmi rinvenire. I giorni seguenti evitavo di uscire, o prima di farlo mandavo Anto in avanscoperta. Ma non era facile rimanere defilata. Più cercavo di evitare di incontrare quello splendido sorriso, più me lo ritrovavo davanti…

Un giorno feci una scoperta. Alcune compagne di classe durante l’intervallo restavano sedute e preparavano dei bracciali che avrebbero regalato, in quel periodo erano ricercati e mi feci spiegare ogni cosa. Con il nastro adesivo fermavano sul banco tre ciuffi di cotone che precedentemente avevano tagliato prendendo la lunghezza del proprio polso, di tre colori diversi, poi iniziavano ad intrecciare per tutta la lunghezza fino a terminare il lavoro con un nodino per bloccare la treccia. Il risultato era carino, ed alcune delle mie compagne di classe ne indossavano svariate tipologie. Ma la cosa che di più attirò la mia attenzione fu la storia che si celava dietro quei bracciali…

“Allora io te lo faccio tu lo indossi,  ma te lo deve chiudere qualcuno che ti piace o la tua amica del cuore ed esprimi il desiderio che si avvera soltanto quando il bracciale si romperà da solo, se invece te lo strappa qualcuno che ti piace il desiderio che hai espresso si avvera prima, hai capito?”

Feci un cenno con la testa che non era identificabile con un Si ne con un No.

Non mi era ben chiaro il tutto, ma perché non provare. Il pomeriggio stesso dopo pranzo, presi alla nonna dei rocchetti di cotone e scegliendo l’azzurro il rosa ed il bianco inizia a tagliarne la quantità giusta per due bracciali. Non avevo il nastro adesivo e chiesi alla nonna di tenermi i tre ciuffetti di cotone per entrambi i bracciali.

“Nonna se mi vengono bene te ne regalo uno”

La nonna : “Eh a nonn nun te preoccupa’ c’aggia fa cu stu cos me da impicc” ( Non ti preoccupare che devo fare con questo coso, mi da fastidio). Molto bene, ma la nonna non uccise il mio entusiasmo.

I miei due bracciali in men che non si dica erano finiti. Mi sentivo soddisfatta. Avevo fatto un buon lavoro.

To Be Continued

Don’t Forget to Smile

Raf

 

 

 

Visto per Voi – Sarto per Signora

Al teatro sette dal 9 Gennaio all’ 11 Febbraio é in scena ” Sarto per Signora” diretto ed interpretato da Marco Zadra.

Yvonne si accorge, di prima mattina, che suo marito, il dottor Moulineaux, non è in camera e lo sospetta di infedeltà.
Giunge la madre di Yvonne, la combattiva Signora Aigreville, la quale si rende conto dell’esistenza di problemi nel matrimonio della figlia.
Poco dopo giunge a casa il dottore che cerca di discolparsi con la moglie e la suocera.
Inizia da qui una serie di equivoci e finzioni che porterà il dottore a trasferirsi in un appartamento che prima ospitava una sarta. Da questo momento in poi la storia si evolve in maniera esilarante.

Occhi lucidi, angoli della bocca sollevati, addome contratto, mancanza di respiro, sono tutti  sintomi di chi guarda uno spettacolo di Marco Zadra, perché quando Zadra è in scena si piange dalle risate, ti manca il respiro.

Uno spettacolo  ricco di equivoci, situazioni ingarbugliate gestite da personaggi particolarissimi, interpretati da attori molto bravi, che riescono a tenere i ritmi forsennati della commedia “Zadriana”. Un testo di Feydeau, manipolato dalle sapienti mani di Zadra diventa uno spettacolo esilarante e godibile per tutti, impossibile non ritornare per rivederlo. Si va via dal teatro con l’animo leggero e pieno di buon umore.

Zadra non delude mai.

 

 

Sarto per Signora

Teatro Sette dal 9 gennaio – 11 febbraio 2018

Raffaela Anastasio

The Sun’s Smile

 

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Audizioni – Cantanti – Attori

Casting cantanti e attori (18-35 anni) per produzioni retribuite
Artistic Mind Production – Puglia

– “L’isola del Tesoro il Musical”

– “Christmas Carol il Musical”

LINK

https://www.castingeprovini.com/casting-cantanti-e-attori-18-35-anni-produzioni-retribuite-artistic-mind-production-puglia/annuncio

 

Raffaela Anastasio

The Sun’s Smile

Villa Sordi – Un viaggio nei ricordi

Romana d’adozione, non conoscevo una delle ville più affascinanti e misteriose che Roma offre: quella del celebre attore Alberto Sordi.

La Maschera di Roma, che ci ha lasciato nell’ormai lontano 2003, abitava assieme alla sorella Aurelia (deceduta nel 2014) nei pressi di uno dei punti più belli dell’Urbe: le Terme di Caracalla. Situata su una piccola “collina”, la villa dell’Attore domina l’ingresso verso l’Appia Antica, le famose Terme, e l’imbocco verso la Cristoforo Colombo.
L’Albertone nazionale era andato ad abitare in quella che poi sarebbe diventata la sua dimora romana nel 1958, si narra soffiandola al suo amico e collega Vittorio De Sica per un valore di 80 milioni di lire.

 


All’ingresso si è accolti dalla statua di Nestore, cavallo del suo celebre film, e parcheggiata su un lato, l’auto grigia che fu del mitico Alberto.
La guida che mi accompagna nel percorso spiega che  Alberto era molto riservato e che poche persone avevano avuto accesso alla villa, quelle più fortunate, e amiche dell’attore, come Verdone, Monica Vitti.


Procedendo verso l’interno invece un busto dell’attore raffigurato come imperatore del cinema italiano. La visita ci ha poi portato nel salone dove Alberto riceveva gli ospiti e dove sono esposti quadri molto importanti del ‘600 e ‘700 oltre, una vasta collezione di volatili e poi su in cima alle scale, la barberia, dove l’attore si sedeva per essere truccato come se dovesse andare in scena: anche se la poltrona è quella tipica dei saloni di barbiere, sembra un vero e proprio camerino/ cabina armadio che racchiude i suoi vestiti e le sue scarpe, e poter entrare in quella stanza …è stato veramente emozionante, poter respirare il suo profumo.

In questa Barberia Carlo verdone racconta spesso un aneddoto.

Di fianco alla barberia c’è la camera da letto dove il grande Sordi si spense, dove non è permesso fare foto.

La guida mi conduce poi nel suo studio. Giradischi , mobile per la radio, cosi’ come erano un tempo. Una grande scrivania, una meravigliosa Olivetti, libri e tanti premi. Un bellissimo ritratto alla fine della stanza. Un bellissimo particolare.. una tromba, che era appartenuta al padre di Alberto , era stata trasformata in una lampada… un po’ una metafora forse….chissà. Si giunge poi ad un salottino, e la sala da pranzo maestosa.

Si ritorna quasi all’ingresso per poi attraversare un piccolo arco e trovarsi in un piccolo paradiso secondo me, il teatro adibito anche a sala cinema. Meraviglioso.
Ancor piu’ emozionante è stato visitare l’archivio con oggetti di scena, come il casco e la paletta de “Il Vigile”, la bombetta di “Fumo di Londra” e altri cimeli. Costumi, libri sceneggiature e attrezzi per fare sport….
Un’ immersione nel mondo riservato dell’Ottavo re di Roma.

Speriamo che presto possa diventare un museo affinchè possa rimanere in eterno il ricordo di un grande artista.

Per ulteriori informazioni per accedere a Villa Sordi potete contattare

 museosordi.segr@libero.it 

Raffaela Anastasio

THE SUN’S SMILE

Visto per Voi – Il Pomo della discordia

Alla Sala Umberto è in scena fino al 4 febbraio ” Il Pomo della Discordia”, scritto, diretto ed interpretato da Carlo Buccirosso con Maria Nazionale.

Nel giorno del trentesimo compleanno del figlio del notaio Nicola Tramontano, Achille, la sorella Francesca organizza una festa a sorpresa, durante la quale spera che suo fratello riesca finalmente a confessare al padre la propria omosessualità. Per spingerlo a farlo, Francesca, con la complicità della madre Angela, invita Christian, fidanzato di Achille (che da tre anni finge invece di essere fidanzato con Francesca), l’amico Manuel, trasformista che si presenta alla festa travestito da donna e Sara, l’unica fidanzata donna di Achille prima della scoperta della propria omosessualità. Completano la lista degli invitati il vicino di casa Oscar, architetto che sembra avere un debole per Achille, e Marianna Formisano, psicologa ed amica di famiglia, . L’arduo compito di Achille è reso ancor più difficile dal carattere spigoloso del padre, burbero e dal sarcasmo tagliente, il quale, già a conoscenza del segreto del figlio, non fa nulla per nascondere la propria omofobia. Tra gli elementi di discordia c’è anche la volontà di Achille di volersi ridurre il pomo d’Adamo, ritenuto troppo vistoso…

Un’ elegante scenografia introduce il pubblico all’interno della casa del notaio Nicola Tramontano.
Un cast ricco di sorprese gestisce, i vari intrecci, e le varie tematiche che questo spettacolo offre, come spunto di riflessione.

Le paure di un padre di riconoscere nel proprio figlio un omosessuale. Il notaio sente di aver fallito nel suo ruolo di padre, di non aver guidato il figlio, il quale, magari, avrebbe potuto fare delle scelte diverse. Solo alla fine della commedia il padre si renderà conto che avrebbe dovuto accompagnare e sostenere suo figlio Achille nelle sue scelte e non ostacolarle.

” Se non cambierà qualcosa nella nostra testa non cambierà mai nulla”

Dopo varie peripezie, incontri, scontri, sedute clandestine dalla dottoressa…si arriva all’epiolgo di una storia gradevole e divertente, leggera che tratta con delicatezza temi importanti… perché in fondo..

” Per amore di un figlio si puo’ cambiare”.

 

 

Teatro Sala Umberto fino al 4 febbraio

Il pomo della discordia

Raffaela Anastasio

The Sun’s Smile

 

 

 

 

La Sommelier consiglia – Amaro Don Carlo

Salve Amici,

Questa settimana parliamo degli AMARI.
Essi sono ottenuti per infusione o macerazione in alcool di erbe medicinali, spezie o scorze di agrumi, addizionati di zucchero in percentuali molto variabili. In alcuni casi si producono anche per distillazione.
La gradazione alcolica è normalmente compresa tra 20-45% col. Vengono serviti in piccole porzioni, in bicchieri di dimensioni ridotte e spesso si accompagnano con un bicchiere di acqua fresca.
Un tempo, erano utilizzati per le loro proprietà medicinali.

Anche oggi gli amari sono piuttosto diffusi in Italia, soprattutto come digestivi, oltre ad essere impiegati nella preparazione di alcuni cocktail.

 In particolare vi consiglio “L’AMARO DON CARLO”
Nasce da un’idea di CARLO GARGIULO ed ANGELA CALIENDO( marito e moglie) con l’intenzione di 
creare un prodotto nuovo che rappresentasse il cambio generazionale. Quindi un amaro innovativo con uno sguardo alla tradizione. Prodotto da erbe spezie e mallo di noci.
AMARO DON CARLO si beve ghiacciato.
Che dire:
DON CARLO un amaro di tutto rispetto.
Buona domenica Amici

Cheers!

Antonella

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Audizioni – Attore

Per uno spettacolo teatrale dal titolo Yukonstyle, di Sarah
Berthiaume, si cerca un’attore di età scenica tra i 25 e i 30 anni.
Ben gradita l’eventuale conoscenza di uno strumento musicale.

Lo spettacolo verrà messo in scena al Teatro Studio Uno di Roma.

Gli interessati devono inviare foto e curriculum a: bit.quartett4@gmail.com

 

Visto per Voi – Ella e John

Paolo Virzi’ ci racconta di Ella e Jhon al cinema dal 18 gennaio.

Ella e Jhon (Helen Mirren e Donald Shuterland) una coppia anziana, innamorata da anni, entrambi purtroppo malati. Lei per tutta la vita dedita alla casa ed ai figli, afflitta da un cancro terminale, lui professore amante di Ernest Haminguay colpito dalla sindrome di Alzheimer. Decidono di cambiare il loro destino, quindi di non sottoporsi ad estenuanti cure, ma di partire con il loro amato camper, con cui da giovani avevano intrapreso bellissime avventure. Ora questo viaggio li porterà a ripercorrere i ricordi più belli della loro esistenza.


Le prime immagini scorrono sulle parole di Donald Trump, che riconduce lo spettatore allo periodo in cui si svolge la storia, le elezioni presidenziali.
Inizia il viaggio, attraversando l’America, quella fatta di paesaggi meravigliosi e malinconici, da Boston a Key West, passando per le riserve naturali e i tipici pub del paese,  i due rimangono perfino coinvolti in un corteo politico a favore di Trump.

 

Durante il viaggio si scoprono i personaggi, si raccontano attraverso momenti di lucidità di lui e la forza e la caparbietà di lei. L’amore puro, viene raccontato in maniera semplice, attraverso la quotidianità, attraverso momenti di collera, e antiche gelosie, segreti e rivelazioni con le quali poi dovranno fare i conti, attraverso gli sguardi e piccoli gesti nell’uno nei confronti dell’altra e viceversa.
Un film in cui non occorrono frasi ad effetto o imprese gigantesche per dimostrare l’amore, un primo piano sulle mani dei protagonisti che si stringono senza tentennamenti racconta tanto…
Un film che fa sorridere, e commuove dai primi minuti, e quel finale dignitoso e delicato, sembra quasi necessario…
Ella e John – The Leisure Seeker: Mirren e Shuterland regalano tenerezza e veridicità a questo elegante film di Virzì.

 

 

Elle e Jhon dal 18 gennaio al cinema.

Raffaela Anastasio

The Sun’s Smile