LA SOMMELIER CONSIGLIA – 5 STELLE SFURSAT

Carissimi amici,

oggi ci troviamo in Lombardia, una regione che a mio avviso è una delle migliori zone vitivinicole, prestigiose per l’eccellenza del territorio e per i riconoscimenti ottenuti.

La Valtellina è il vigneto di montagna più grande d’Europa che si trova ai piedi delle Alpi Lombarde, ai confini della Svizzera sulla riva destra del fiume Adda.
Il terrazzamento è formato da tanti muretti alti che difendono le viti dai gelidi venti del nord e dagli scirocchi umidi meridionali. Il clima è di tipo continentale, con piogge in primavera ed in estate, con radiazione solare molto alta con forti escursioni termiche tra giorno e notte. I vini della Valtellina sono di Uve di Nebbiolo, localmente chiamato Chiavennasca. Sono vini unici che si distinguono per la grande eleganza dei profumi e la ricca sapidità gustativa. Con il Nebbiolo vengono prodotti i “Valtellina Superiore” delle diverse sottozone e lo Sfursat di Valtellina.

NINO NEGRI è la casa Vitivinicola della Valtellina che dal 1897 ci fa godere di questa bella realtà.
5 stelle SFURSAT, sforzato di Valtellina DOCG, è uno dei vini italiani capaci di tenere testa alle migliori selezione mondiali. Non è un caso che lo SFURSAT 5 STELLE primeggi nei concorsi e guide nazionali ed internazionali. È un vino con una struttura e un corpo importante, un profumo lungo e persistente. Deriva da un’attenta selezioni di grappoli di Nebbiolo raccolti a mano riposti in cassette e fatti appassire in modo naturale nel fruttaio. La pigiatura dello Sfursat inizia a metà gennaio con una fermentazione di 25-26 gradi.
L’affinamento avviene per 2 anni, 1 avviene in barriques francesi.
Per quanto riguarda le note organolettiche lo Sfursat sviluppa grazie all’appassimento un gusto ricco, un sapore concentrato, intenso, piacevole di frutta matura.
Ha un colore granato con profumi unici. La sua gradazione alcolica è di 16% e si conserva per 25 anni.
L’abbinamento gastronomico è con carni rosse, selvaggina e formaggi stagionati.
Per me è un grande vino da meditazione adatto sempre, dentro e fuori pasto. Immaginate una bella serata d’inverno accanto al caminetto a conversare con amici parenti ecc.
Ah dimenticavo!!!!!
Se lo volete degustare la sera, vi suggerisco di aprire la bottiglia e versare il vino nel decanter la mattina. Così si apre viene fuori tutto l’alcol e quando lo degusterete sentirete veramente la frutta matura, le spezie e la piacevolezza di questo grande SFURSAT 5 STELLE dì NINO NEGRI.

Prosit

Antonella Coppola

The Sun’s Smile

CINECIBO AWARD – DIGITAL EDITION 2020

Cinecibo Award è una serata di gala che si svolge annualmente a Roma, durante la quale il presidente onorario Michele Placido, su indicazione di una giuria selezionata, premia i film a tema gastronomico, il tutto accompagnato dalla degustazione di prodotti enogastronomici di pregio.

 Questa edizione invece è stata speciale, l’evento è stato realizzato in versione digitale.

Aperta dal saluto di Michele Placido e condotta da Laura e Silvia Squizzato insieme a Donato Ciociola, ideatore di Cinecibo,  la cerimonia di assegnazione dei ‘Cinecibo Awards Digital Edition’ si è svolta il 18 dicembre con diretta facebook.

Il premio come miglior film della stagione, assegnato al  produttore Marco Belardi è andato a Gli anni più belli’. La pellicola è riuscita a “riassumere magnificamente un lungo periodo della nostra vita, attraversando ceti sociali diversi, stili di vita e amicizia oltre il tempo. Una commedia che racconta, anche attraverso scene legate alla gastronomia, quarant’anni di storia d’Italia, con una narrazione delicata e profonda che scava negli abissi dell’anima e recupera i valori umani più veri”. Premiato per lo stesso film anche il regista Gabriele Muccino, al quale è andato il Cinecibo Award alla carriera.

Il Cinecibo Award per migliore attrice è andato a Paola Cortellesi. Nel film “Figli“, con una interpretazione magistrale è riuscita, nel ruolo di Sara, ad andare contro i canoni narcisistici odierni, ponendo attenzione alla cura del cibo come sinonimo di amore e senso della comunità.

Durante la serata ci sono stati collegamenti con i direttori artistici di alcuni festival aderenti al progetto Cinecibo in Tour. Tra questi Nicola Timpone di “Marateale”, Maddalena Mayneri di “Cortinametraggio”, Alberto La Monica del “Festival Europeo del Cinema”, Antonio Flamini del “Terre di Siena Film Festival”.

 Quest’anno il Cinecibo Award per miglior documentario è andato a Pasta Imperiale di Peter Heller, un viaggio tra presente, passato e futuro di quattro emigrati italiani che hanno influenzato e cambiato il gusto e le abitudini dei tedeschi a tavola, mentre il Cinecibo Award per l’enogastronomia è stato assegnato a Marco Bianchi, per il suo impegno nella promozione dei fattori protettivi della dieta e delle regole della buona alimentazione attraverso consigli gastronomici che aiutano a prevenire le patologie più comuni valorizzando i prodotti tipici, nel rispetto della territorialità e della stagionalità.

Un festival in una nuova veste, totalmente diversa che ha ricevuto lo stesso successo delle edizioni in presenza.

Di seguito tutti i premiati

Miglior Film, “Gli anni più belli” per il quale verrà premiato il produttore Marco Belardi

Cinecibo Award alla carriera, Gabriele Muccino

Migliore Attrice,  Paola Cortellesi per “Figli” 

Miglior Regista,  Giampaolo Morelli  per “7 ore per farla innamorare”

Miglior Attore ex aequo, Max Tortora e Stefano Fresi  per “Il Regno”

Exploit Exploit Young Cinecibo Award, Fotini Peluso per “Il Regno”

Best Comic Actor, Ricky Memphis per “Un figlio di nome Erasmus”

Icon Tv Fiction, Lillo (Pasquale Petrolo) per “Permette? Alberto Sordi”

Miglior Sceneggiatore, Gianluca  Ansanelli per “7 ore per farla innamorare” e “Un figlio di nome Erasmus”.

Migliore Casting Director, Teresa Razzauti

Exploit International Cinecibo Award ad Andrea Iervolino

WebComic, Nonna Rosetta e Casa Surace

Cinecibo Award per l’enogastronomia, Marco Bianchi

 Miglior Documentario, Pasta Imperiale di Peter Heller

Best Short Award, It’s Real Love, di Rocco Giurato 

Miglior programma televisivo gastronomico, Marco Lombardi per ‘Come ti cucino un film’, Gambero Rosso Channel

 

 

 

Raffaela Anastasio

The Sun’s Smile

FRIZIONE – FRENI E FAP – UNA BANALE STORIA D’AMICIZIA – LA FINE DEL VIAGGIO

Il sole aveva lasciato il posto alla luna come da abitudine e il nostro viaggio stava per giungere al termine.

Quel rumore, sentito qualche minuto prima,  pero’, non ci faceva stare sereni. Decidemmo di fermarci  lungo la strada su una piazzola dedicata alla sosta. Antonio apri’ il cofano per capire cosa ci fosse che non andava, io rimasi dentro osservai… Il cofano era alzato mi impediva la visuale sui loro volti, ma sentivo le loro voci, i loro commenti… Totò e Peppino, che si scambiavano opinioni senza capire un beato ciufolo. Non potevo rimanere lontana da quel teatrino, scesi dalla macchina e diedi il mio contributo..

” Raga ma che cazzo state guardando?” e  Savio ” Che cazz ne sacc ca’ nun s ver nient” e Antonio ” Raffa non infierire pure tu”.

Nonostante fossimo preoccupati, perchè quel rumore impediva all’auto di accelerare oltre un certo numero di giri cercammo di rimanere positivi. Savio iniziò a chiamare il suo meccanico di fiducia, registrammo video ed audio affinchè si potessero inviare ed avere una soluzione al nostro problema. Antonio fece lo stesso.

Conclusione?

Nessuna. C’erano pareri discordanti, ma l’opzione che piu’ aveva convinto era un problema ai freni, una qualche sorta di tubicino all’interno del meccanismo si era rotto, e portando il motore ad un certo numero di giri causava quel rumore, o forse era la turbina… insomma per me faceva poca differenza.

Non c’era nulla da fare dovevamo ripartire e stare al di sotto di 4 mila giri. Il viaggio divenne ancora piu’ lungo e faticoso per i ragazzi che si alternavano alla guida. Il mio compito era quello di distrarli e tenerli svegli…Compito facile, sapevo gli argomenti da toccare per destare il loro interesse… tra risate, sbadigli, arrivammo a Roma stremati, ma sani e salvi. Savio riprese la sua auto, e decise di rientrare  a Napoli, nonostante gli avessi proposto di riposare a casa mia prima di  rimettersi in viaggio il giorno seguente… decisione sbagliata, poichè sbagliò’ strada piu’ volte prima di immettersi in quella giusta per il rientro, arrivò’ a Napoli alle 4 del mattino. Antonio invece mi accompagnò’ a casa e si diresse poi ad Anzio.

Nonostante tutto rientrai a casa serena. Mi sentivo leggera, ero convinta, e credo anche i miei amici, che quel viaggio era stato voluto, e non eravamo soltanto in tre.. 

Qualche giorno dopo Antonio ci comunicò che aveva consegnato l’auto in assistenza..” Va vulit fa na risat.. è arrivata l’autorizzazione da Monaco per la riparazione… si è rotta la Fap, il filtro antiparticolato” e Savio ” E mo che c azzecc”

Google dice che il filtro antiparticolato è un componente dell’auto presente nelle vetture con motori a diesel, importante perchè contribuisce a ridurre le emissioni inquinanti da polveri sottili.

 

In ricordo di quella giornata abbiamo chiamato la nostra nuova chat “FRIZIONE TURBINA E FAP”

Una giornata intensa, quella che avevamo vissuto…era tutto voluto, di questo ne sono convinta.

Ringrazio te che ora sei piu’ sereno, per avermi dato la possibilità di salutarti e di viverti ancora una volta nei nostri sorrisi e nei nostri ricordi.

Ciao Mimmuz!!!

 

The Sun’s Smile

 

 

FRIZIONE – FRENI E FAP – UNA BANALE STORIA D’AMICIZIA 5

“Bottanuco è un comune italiano di 5 113 abitanti, della provincia di Bergamo, in Lombardia. Situato nell’isola bergamasca, sulla riva sinistra del fiume Adda, dista circa 22 chilometri a ovest dal capoluogo orobico, ecco cosa dice wikipedia.

Il sole ormai aveva preso il suo posto del cielo terso. Parcheggiammo l’auto in uno spazio dedicato accanto alla chiesa della cittadina. Scendendo dall’auto mi avvolse un senso di inquietudine, e non fu solo una mia sensazione. Il silenzio irreale ci travolse, e se prima si sorrideva pensando a qualcosa che era stato, ora un migliaio di domande frullavano nella nostra testa. Sembrava di essere su un set di un film, ecco si, proprio un film… ” Io sono leggenda”, Willy Smith andava in giro con il suo cane nella città silenziosa e poi all’improvviso degli strani esseri, che un tempo erano stati uomini e donne, sbucavano fuori per attaccarlo…mi ritrovai a guardarmi le spalle inconsciamente e a controllare che Savio ed Antonio mi fossero sempre accanto.

Tranquilla, troppo tranquilla Bottanuco per chi ha sangue napoletano che scorre nelle vene.

Iniziammo a fare domande in giro, a quelle poche anziane anime che sedute ad un bar bevevano il caffè, non avevamo l’indirizzo preciso, ma sapevamo che in un paesino come quello sarebbe stato facile… infatti avevamo ragione.

In silenzio seguimmo le indicazioni che ci avevano fornito, il silenzio dominava anche tra noi. Quei pensieri, quelle domande riecheggiavano nelle nostre menti…” Ma come cazzo c’ era finito qua!”. Eravamo all’esterno della sua abitazione, quei muri malandati, diroccati, stanchi, erano esattamente lo specchio di cio’ che aveva vissuto la sua anima…

Teste basse, occhi gonfi di lacrime, ci allontanammo, era ancora presto, ora dovevamo far finta di nulla e farci forza l’un l’altro. Riprendemmo l’auto e decidemmo di andare a cercare un posto dove andare a mangiare qualcosa. Entrati in macchina, ebbi la sensazione di essere protetta. Come se gli sportelli dell’auto avessero lasciato fuori quella solitudine, quel silenzio assordante che ci aveva avvolti. Respirai.

Scegliere il luogo dove ristorarci non fu facile. Chiedere a google non ci aiutò molto. Alla fine ci ritrovammo in un centro commerciale nel mezzo del nulla, a mangiare pizza e, a bere birra. Solo al pensiero di quella immagine sorrido. Tre napoletani in un centro commerciale di Bottanuco che mangiano pizza!!. Commentando la situazione, ci ritrovammo a sorridere e non eravamo piu’ solo in tre. Tra battute, amuchina, e mascherine, si era fatta l’ora di andare…

Da questo momento tutto quello che accadde sarà solo per noi, resterà nei nostri abbracci, nei nostri occhi, nelle nostre lacrime. Una cosa posso condividere: la disperazione composta di una madre, spenta da quella immensa sofferenza. Ascoltammo ed osservammo inermi, i racconti di come aveva vissuto…

Il resto fu silenzio.

Ripartimmo con l’anima in lacrime, quei ricordi e quelle domande che non avrebbero più avuto risposta. Qualcosa ruppe quel senso di irrequietezza… Il telefono di Savio squillò.

Quella frizione proprio non si trovava…

Antonio ed io in uno sguardo complice iniziammo a ridere. Una di quelle risate liberatorie, piene, vere….. era con noi.

Il viaggio del rientro fu davvero lungo, ma piacevole. Ci fermammo in un autogrill, per un caffè e per mangiare qualcosa… Savio aveva fame.  Ci posizionammo in un tavolino lontano da assembramenti che facevano sempre paura, ed i ragazzi si alternarono per andare al bagno e non lasciarmi da sola.  In autogrill entrò poi un gruppo di uomini, forse camionisti, io avevo deciso di prendere una red bull per avere un po’ di carica, mi avvicinai alla cassa e notai una cosa che mi riempì il cuore di gioia: Antonio si alzò dal posto in cui era per seguirmi con lo sguardo, ero uscita dalla sua visuale, controllava che tutto fosse a posto. Quel gesto anche se non necessario, perchè  non c’ era nulla di pericoloso, mi fece comprendere quanto avere amici come loro nella mia vita fosse davvero importante, e le distanze, il tempo, le esperienze diverse che avevamo vissuto non ci avrebbero mai allontanato veramente, la nostra una banale storia di vera amicizia…

I ragazzi erano veramente stanchi, proposi di guidare, per dare loro il cambio, ma mi dissero che piuttosto avrebbero guidato bendati… Ringraziai per la fiducia e iniziarono gli sfottò quelli nostri… solo nostri…e  tra risate e battute, ad un certo punto sentimmo un tonfo, uno ” stuck”.

” Anto meno male che è nuova la macchina, questa frizione la massacri”… ma quel rumore era altro…

 

To be continued

The Sun’s Smile