Il Primo Bacio

Ci sono emozioni che si ripetono poche volte nella vita, in maniera diversa e magari si vivono con una consapevolezza differente dovuta forse anche all’età.

Correva l’anno 1990, sabato, stesa sul divano ascoltavo Claudio Baglioni “Mille giorni di te e di me”.

MILLE GIORNI DI TE E DI ME

Ero confusa, pensavo, mi tormentavo per qualcosa che avrei dovuto fare, perché volevo, ma non ne avevo il coraggio, per quell’appuntamento, per la paura di sbagliare.

Avevo un fidanzato, per convenienza lo chiamerò “Mister C”, molto carino, a cui tenevo molto, forse la mia prima vera infatuazione. La nostra frequentazione durava da qualche mese e da qualche mese, seppur con tatto e gentilezza, mi chiedeva un gesto d’affetto che non ero pronta a dare e che con maestria riuscivo sempre ad evitare per non ritrovarmi poi in situazioni imbarazzanti.

Il sabato era l’unico giorno in cui mia sorella ed io potevamo uscire rientrando però molto presto.
Quel sabato di fine estate divenne IL SABATO dell’appuntamento.
I maschietti di tutte le età, è risaputo, spesso sono impazienti e lo era anche “Mister C” di 13 anni, che qualche giorno prima mi aveva chiesto di uscire:
“Ok vediamoci”.
Avrei voluto restare sul divano, ad ascoltare e riascoltare Baglioni, ma erano ormai le 16.30 dovevo prepararmi.
Immobile, il mio sguardo perso nell’armadio tra decine di capi che avrei potuto indossare, non potevo sbagliare, dovevo essere meravigliosa, stupenda, doveva essere il mio giorno perfetto.
Indossai una gonna lunga plissettata, un top ed una mini giacca coordinata in rosa antico, scarpe chiare, i calzini con il bordo merlettato, che avevano un loro fascino.
Ero pronta.
Mia sorella ed io avevamo appuntamento con una nostra amica (sorella di Mister C) che non faceva altro che darmi consigli sul da farsi, su come muoversi… ma io arrossivo e cercavo di cambiare discorso.
Fino a quando da lontano appare lui, “Mister C, baciato dal sole al tramonto, il suo passo sicuro, il suo sorriso…. mi saluta con un bacio sulla guancia…
” Allora andiamo?
” Certo”!
Saluto le due comari, mi allontano guardando i loro occhi ed i loro sorrisi sornioni….
Un tremolio mi corre lungo la schiena quando “Mister C” mi prende la mano, incrocio il suo sguardo per un attimo, arrossisco, guardo la mano e chiudo la presa.
Momenti di silenzio rumorosi, nella mia testa mille domande..

“(perfetto, ora inizio a palare io, ma no, magari vuole silenzio, ma adesso dove andremo, porca vacca ho il cuore in gola, potrei iniziare dicendo Dove siamo diretti?.. no no sto zitta è meglio)”.

“Che dici facciamo un giro? Dove preferiresti andare?
Ecco, aveva risolto i miei problemi, solo che non avevo idea di cosa rispondergli, infatti diedi fiato alla bocca .” Bho!”
Durante la passeggiata “Mister C” provò a propormi di fermarci più volte, prima dietro un angolo, poi sotto i portici, ma rifiutai ogni volta:
Insomma è il mio primo bacio cavolo, deve essere romantico non posso farlo dietro un angolo qualsiasi” pensai.
Trascorso qualche minuto mi ritrovai in un palazzo, dopo aver preso l’ascensore fino al settimo piano ed aver effettuato una rampa di scale… ero in trappola…non potevo scappare, non avevo più scuse sul romantico momento e bla bla bla…ed il momento arrivò!.
“Mister C” prese il mio viso tra le mani, con dolcezza lo avvicinò al suo… sentì il mio viso andare in fiamme, il mio cuore posseduto chissà da quale demone, proprio non voleva stare al suo posto…
Chiusi gli occhi, mi lasciai andare.
Il calore delle sue labbra, era confortante, erano morbide, profumate, ero al sicuro…i nostri visi sempre più vicini… le sue mani nei miei capelli, le mie mani sulla sua schiena in un abbraccio avvolgente. Riuscì a stringerlo a me talmente tanto che per un attimo i nostri cuori si fusero in un unico suono….

Viva più che mai quel giorno, l’adrenalina aveva invaso tutto il mio corpo, ogni singolo  muscolo, ogni singola arteria, vena, capillare…I miei sensi sembravano amplificati…Lunghi interminabili attimi di vita… il cuore pieno di gioia.
I nostri sguardi si incrociarono, ma non riuscì a sostenerne il peso e mi tuffai nel suo petto per proteggermi. Seguì un lungo abbraccio, tenero, intenso.
Era stato così, come lo avevo desiderato, Unico!.
Ripresa da quella miriade di emozioni che mi avevano travolta, destata da un meraviglioso attimo di vita, proposi di andare…
Il piede destro sul primo gradino e sentì una mano sul mio gluteo destro che stringeva forte….
Si bloccò il respiro.

(“Oh cazzo perché lo ha fatto, perché rovinare un momento così meraviglioso con una pacca sulla chiappa, non ci voleva, ha rovinato tutto…”)
L’unica cosa che la mia bocca riuscì a pronunciare: ” Uè e che è”…un sorriso sul suo volto e via… rampa di scale e ascensore.
Troppo presa dal momento vissuto non volli dare peso a quel gesto che in fondo non era altro che un gesto di affetto.
Divenni l’ombra di “Mister C”, non riuscivo a stargli lontana.
La mia momentanea storia “per sempre”. La prima persona dalla quale sentì pronunciare le parole:
“Ti Amo”, alle quali sorpresa risposi : ” Pur je”… su un motorino nel traffico.

Quanta tenerezza, in ogni gesto, in ogni situazione. Quanta ingenuità nei miei pensieri. Non c’era malizia, non c’era necessità di raggiungere alcun obiettivo. Solo la voglia di stare insieme appoggiati ad un muro e baciarci come se fosse la prima volta, tutte le volte.
Era tutto, come dire, pulito e  limpido.
Oggi sorrido guardando una coppia di giovani innamorati, che passeggia per le strade di Roma tenendosi per mano, o mentre si bacia con passione ai piedi del Colosseo. Amo la loro libertà, la loro passione, la tenerezza che vedo e che sento in quei gesti.
La tenerezza delle guancia rosse ad uno sguardo o, ad una carezza in più.
Amo vedere nei loro occhi il mio ingenuo passato.

Raf
Dont’ forget to smile

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