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Funambole – Storie alla ricerca di equilibrio – The end

“Todo Cambia”, recita una canzone meravigliosa di Mercedez Sosa, donna dalla grande tenacia. Il mio amico C. mi ha fatto conoscere questa immensa donna, l’ho amata, apprezzata e comprato la sua biografia che ho divorato in pochi giorni….

Pero no cambia mi amor
por mas lejos que me encuentre
ni el recuerdo ni el dolor
de mi pueblo y de mi gente
Lo que cambió ayer
tendrá que cambiar mañana
así como cambio yo
en esta tierra lejana
Cambia todo cambia
cambia todo cambia

Ma non cambia il mio amore
per quanto lontano mi trovi
né il ricordo né il dolore
della mia terra e della mia gente.
E ciò che è cambiato ieri
di nuovo cambierà domani
così come cambio io
in questa terra lontana.
Cambia, tutto cambia…”.

Adoro questo testo. Il contesto storico molto diverso da quello attuale, e di amore si parla, ma un’amore totale per la vita, per la propria terra, per il proprio popolo.

L’ho fatto, ho usato inadeguatamente questa canzone per i miei scopi. Qualcuno ha detto ” non importa il mezzo, importa raggiungere l’obiettivo” o qualcosa del genere.

Ale attraversa un periodo di totale isolamento. Inizio a sentirla di rado, come se volesse tenermi lontana. Non mi piace, non è da lei. Mi domando perché un uomo debba trattare una persona che ritiene amica in questo modo, purtroppo non ho risposta.

Un venerdì sera invito Ale per una birra, ho dovuto convincerla per farle muovere  quel culo pesante dalla poltrona di casa, mai avrei dovuto insistere così tanto prima… Andiamo nel nostro posto preferito “Open Balladin”, il regno delle birre artigianali, (in realtà è il mio posto preferito). Ho bisogno di capire cosa frulla in quel meraviglioso cervello, che mi è stato spesso d’aiuto, e di cui avrei avuto ancora bisogno.

Io: “Mi dici esattamente, cosa ti aspettavi? C’ é qualcosa che vuoi dirmi che non so? Hai omesso qualche particolare? Come sta il tuo cuore?.

Ale mi guarda con un’ espressione da punto interrogativo e dice: “Raffaela perché tutte queste domande?”.

Qui le cose si mettono male. Capisco subito che qualcosa non va, che qualche domanda le ha dato fastidio, mi ha chiamato Raffaela, lo fa soltanto quando qualcosa non le piace, allora indago con cautela e tergiverso.

Io:“Oggi inizio con quella alle castagne, tu quale vuoi? , io prenderei anche delle patatine da dividere che dici?”

Ale :” Si, per me una ai cereali”, risponde distante.

Sembriamo due estranee e questa cosa non mi piace per nulla, non riesco a capire, ed è una cosa che odio. Mi gioco Mercedez.

Io : “Ale oggi ho sentito mia nipote, che tipo.. mi ha detto : ” Zia quando vieni facciamo un video che devo metterlo su youtube”, caspita, ormai non si pensa che ai social…. Tutto cambia.

Ale: ” In effetti, tutto corre molto veloce e non capiamo esattamente a che punto ci troviamo della nostra vita”.

Qualcosa si sta muovendo, il suo sguardo è triste, come se ci fosse rammarico, quegli occhi felici che ho visto qualche tempo fa sono spariti.

Io: “Tutto cambia, ricordi quella canzone di Mercedez Sosa che ti ho fatto ascoltare?” mi fa cenno di si ” non pensi che sia attualissima? La trovo meravigliosa…tutto cambia, il mondo, l’aria che respiriamo, i nostri obiettivi, noi, ma non l’amore…”.

Ale: “E’ vero l’amore non cambia mai”… Lo sguardo di Ale perso nel bicchiere di birra appena consegnato, gli occhi seguono una goccia di schiuma che scivola fino alla base del bicchiere per poi scivolare sul tavolo.

Ale: “Ho visto Christian”, lo dice come se avesse dovuto richiamare tutte le sue energie, ” ne avevo necessità alla mia età non riesco ad avere cose in sospeso”.

Io: “Perché non me ne hai parlato?”.

Ale: “Sto ancora cercando di metabolizzare e come dici sempre tu, M’aggia riacchiappa’, non sono più io”.

L’ascolto, non emetto un fiato.

Ale: “Qualcosa è cambiato, questa amicizia ci ha un po’presi e si stava trasformando, avevo bisogno di chiarirlo a me e di capire esattamente lui cosa volesse. Dopo svariati messaggi, che mi hanno anche infastidito, perché spesso ha cambiato gli orari, mi ha trattato con superficialità, avrei dovuto mandarlo a quel paese solo per questo, ma siamo giunti ad un accordo per vederci in un pub in centro, ad un’ora decisa da lui.”

Continuo ad ascoltare, osservo le sue mani che si tengono come in una preghiera, poi si distendono a mò di farfalla, poi si stringono, i pollici direzionati sotto al mento e poi le mani ritornano, ad avvolgere il bicchiere di birra.

Ale: “Sono stata diretta, schietta, non potevo lasciare cose in sospeso, gli ho chiesto esattamente cosa volesse da me, perché eravamo arrivati a quel punto. Christian, aveva gli occhi bassi poi mi dice :

“Sono stato uno stronzo, ti ho allontanato, perché sono stato travolto da un sacco di eventi. Ho pensato al mio nuovo ingaggio e mi sono spaventato. Eri il mio unico pensiero…Tu mi distraevi.

Mi piaci, mi sei sempre piaciuta, ho preferito averti come amica che perderti totalmente…poi mi sono innamorato della mia ex, sono sparito,  sono ricomparso…avrei dovuto dirtelo forse in puglia, sono convinto che forse se avessi provato a baciarti sotto quel cielo stellato, le cose sarebbero cambiate, o forse mi avresti tirato uno schiaffo, ora non possiamo saperlo, ma ho rispettato te e la tua storia.

Ora devo partire lascerò Roma per una nuova città, un nuovo lavoro, dovrò riorganizzare la mia vita, pensare di dover vivere questa cosa…qualsiasi cosa sia….a distanza….con la testa totalmente impegnata….non posso farcela…Ho inseguito questo lavoro da tanto, troppo tempo, questa è la mia priorità.”

Io: “Certo poteva dirtelo prima”.

Ale: “Esatto, avrei voluto essere spietata, ma sono stata solo sincera e gli ho risposto dicendogli: ” Anche tu mi piaci adesso, ho vissuto un periodo in cui mi hai fatto sentire una principessa, il mio sentimento amicale si è trasformato in infatuazione, mi hai travolto nella tua vita come un tornado e poi ti sei allontanato lasciando brandelli e pezzi dietro di te e non ti sei mai voltato, ma siamo adulti, e queste cose avremmo potuto gestirle in altro modo. Mi hai cercata perché ti faceva comodo che qualcuno applaudisse ai tuoi successi, che ti facesse sentire importante, perché il tuo ego era stato ferito da un tradimento… avevi bisogno di sentirti voluto, in qualche modo amato…avevi bisogno di sentirti di nuovo un Uomo, poi quando hai ottenuto tutto questo dalla sottoscritta hai pensato bene che la cosa si stesse facendo più importante, ma la voglia di riscatto, per una vita fatta di sacrifici, ha prevalso… e sei scappato via… “.

Io: “Porca miseria , per fortuna che non volevi essere spietata, hai analizzato ogni cosa e sparato in pieno petto, ti adoro, brava”, mi rendo conto dopo qualche istante di aver esagerato e cerco di rimediare: ” immagino che non sia stato facile per te, anche ammettere che il sentimento stava cambiando”.

Ale: “Già, poi ha continuato dicendomi, se volevo andare a trovarlo una volta stabilito, senza progetti, e che se ora dovesse pensare ad una persona al suo fianco, più di qualsiasi altra penserebbe a me. Raf, mentre lo diceva il suo sguardo era da un’altra parte, e sai quanto sono attenta al linguaggio del corpo, ai segnali…., provavo a cercare i suoi occhi ma non erano nei miei…. ho continuato:” Mi hai trattato da schifo, io nonostante tutto sono sempre stata presente, perché capivo, ho chiesto scusa anche quando non era necessario, ma tu non sei mai sceso da quel piedistallo, ora ti rifaccio la domanda cosa vuoi da me?”.

Io: “Ti ha risposto?”.

Ale: “Si, mi ha detto ..Nulla, poi per la prima volta ci siamo baciati”.

Io: “Azz, bastone e carota, ora come stai?”

Ale: “Da quella sera non l’ho più sentito, ne mi ha scritto…che cosa assurda, saranno passati 10 giorni”.

In effetti lo avevo notato , pensai.

Ale:”Due giorni fa mi arriva un suo messaggio:” Sto partendo, ho firmato, volevo salutarti”, la mia intelligenza è troppo spiccata per rispondergli  e mandarlo a quel paese come meritava, ho semplicemente scritto ” Ciao Buon Lavoro”, ora sono in quella fase che non mi spiego….ma passerà…”

Non mi era chiaro il motivo per il quale mi aveva tenuto nascosto l’ultimo incontro con Christian, le ho chiesto nuovamente di spiegarmelo, altrimenti che amica sarei stata…

Ale:”Raf sapevo che mi avresti caricata per la battaglia, e che forse non avresti approvato questo mio ” sottostare” ad un uomo che nei miei confronti aveva la carineria attivata a tempo..ahahah, insomma avevo bisogno di essere lucida e di non pensare a… “cavolo Raf me lo aveva detto”, dai è stato meglio così…”

 

Da quel messaggio Ale non ha più avuto notizie di Christian, lei non lo ha più cercato. Di rado le capita di leggere qualcosa di lui, su qualche sito internet e mi dice: ” Sono felice che abbia trovato il suo equilibrio”.

Ale ora è continuamente in viaggio per lavoro, il suo sorriso ha faticato a tornare, ma ora è sempre sul suo viso,  a meno che non scleri per qualche progetto dei suo collaboratori andato male. Credo anche che stia iniziando una nuova storia…non ho ben capito… in che modo si stia evolvendo ma lo scoprirò presto…in fondo Ale è sempre stata una tipa tosta e nonostante tutto ha ripreso a camminare su quel filo sospeso nel vuoto alla ricerca di un nuovo equilibrio…

In fondo Tutto cambia inevitabilmente… 

Funambole, Storie alla ricerca di equilibrio  The End!.

Raf 

Don’t forget to smile

 

 

 

Funambole – Storie alla ricerca di equilibrio

Ci sono giorni in cui tutto sembra andare come deve andare, altri sembra che tutto vada storto ma indossi il tuo sorriso migliore e tutto scorre… altri ancora ti destabilizzano, interrompono un equilibrio che fino a quel momento credevi fosse solido…ti rendi conto che non hai più nulla sotto controllo e sembra che la terra ti stia tremando sotto i piedi. Ma poi ti fermi analizzi, e tutto ritorna più o meno come prima, o almeno è quello che credi…

Ed è quello che è successo ad Ale.

Ale è una mia amica, una donna adulta ormai. La sua vita ha avuto degli alti e bassi, come tutti del resto ed è sempre stata brava a non mollare, guardare avanti ed andare dritta per la sua strada.
E’ una donna molto forte, ha sempre dovuto lottare per ottenere ciò che le spettava, ed io l’ammiro molto per questo. Lavora presso una grossa azienda in qualità di Manager, esattamente non ho mai capito di cosa si occupi, ha tentato più volte di spiegarmelo, ma ho sempre dirottato dicendo “Ah wow che fico, deve essere interessante”, ma i termini tecnici, e le espressioni inglesi che usa… mi mettono in difficoltà, quindi ne esco pulita facendo la vaga e continuo ad ammirarla, nei suoi tailleur firmati ed i tacchi a spillo, che mi racconta indossare solo quando arriva in ufficio. Si sposta in moto, una Suzuki Gsr 600, grigio metallizzata. Questo la rende semplicemente unica.
Ale ed io ci conosciamo da tempo e non c’è nulla che non sappia di me ed io di lei. Spesso, quando non abbiamo la possibilità di vederci, a causa di impegni reciproci, restiamo al telefono a chiacchierare per ore, di solito la notte…

Questo è quello che fa diventare unica un’amicizia in fondo…no?

Quella sera però qualcosa di strano avvenne…
Credo fosse marzo. Ricordo esattamente che ero alle prese con l’impaginazione del mio racconto, quando la spia del mio samsung si illumina ad intermittenza… La spia mi avvisava di un messaggio, ero certa che fosse Ale, infatti non mi sbagliai.
Uno screenshoot (è un termine che si usa per indicare la foto dello schermo del telefono), di un messaggio che la stessa Ale aveva ricevuto.
“O porca vacca” pensai.
Salvai la mia pagina di lavoro al computer e le inviai un messaggio:

“Come stai?”.
La risposta non tardò ad arrivare con “un’emoticon” di una faccina spaventata ed un’altra incazzata.
“Posso chiamarti?”.
“No, sono ad una cena di lavoro e posso solo scrivere, sai …guardo email di lavoro”.
“Ok, bene, cosa pensi di fare?”.
“Vorrei urlare, come se avessi l’ugola di Pavarotti”
Quella esclamazione mi fece sorridere, sapevo esattamente cosa intendesse dire.
“Certo, i morti talvolta resuscitano, ma tu non fare cazzate?”.
“Aspetta, siamo alla seconda portata, a breve mi allontano per andare in toilette e ti chiamo”
“Ok matta, respira”.

Mi soffermai sul quel messaggio:

“Io e Gioia ci siamo lasciati, sentivo il bisogno di dirlo a qualcuno, scusami. ho scelto un’amica che c’era molto prima di lei… e che mi manca.”

Ripresi a lavorare, e iniziai a pensare a cosa ci fosse dietro a quel messaggio….

 

To be continued

 

Raf

 Don’t forget to smile