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IL TEMPO – PARTE 3

Il racconto continua fluido, in quel locale una musica accompagna le parole di quel racconto minuzioso e appassionato…

Il mio cervello si mette in moto, come un motore di ricerca… ecco trovato ” Love of my life” i miei adorati Queen.

I miei ricordi ora si focalizzano nuovamente sull’uomo senza volto.

Tutte le volte che si affrontava un viaggio cosi’ lungo, era veramente uno spasso, sai non c’erano telefonini, non c’erano videogame tascabili, per cui o dormivi e rinvenivi alla prima sosta all’autogrill per andare alla toilette, oppure rilassato sullo schienale dell’auto ammiravi fuori dal finestrino le nuvole. Ma come non lo hai mai fatto? Allora era il mio passatempo preferito, a dire il vero anche l’unico interessante. Ti spiego.

Da bambini si ha tanta fantasia, non come adesso che per qualsiasi ricerca o ispirazione si chiede a google, per cui quando la noia del viaggio si faceva sentire, puntavo gli occhi al cielo alla ricerca di una nuvola che potesse interessarmi, allora, dopo averla  individuata, appoggiavo la bocca sul finestrino, alitavo per creare una sorta di brina, con il dito indice iniziavo a designarne i contorni.  Ripetevo l’operazione più volte, ed ogni volta veniva fuori un disegno diverso, da un maialino con la pancia ondulata, ad una farfalla con le ali drappeggiate. Dovevo essere rapido nel disegnare, più ci allontanavamo dal punto in cui avevo visto la nuvola, più diventava difficile disegnarne i contorni, fino a quando usciva  dal mio campo visivo e puntavo ad un’altra nuvola. Il viaggio in questo modo era piu’ divertente come se viaggiassi in compagnia di tanti amici ed il tempo scorreva rapido, almeno fino all’autogrill.

Un sorso di birra ed un sospiro.

Lascio per un attimo la penna sulla scrivania, le mani nei capelli per allontanarli dal viso, qualche  movimento per rilassare il collo, che ovviamente emette scrocchi strani, le mani, palmo contro palmo, tornano davanti alla bocca, è faticoso molto…

Decido di prendere una pausa da quella ricerca, è tempo di cambiare aria, e postazione.

Mi dirigo verso la poltrona che ho sistemato sul balcone. E’ accogliente, non lo ricordavo, (la quarantena mi ha fatto riscoprire cose che non pensavo) Resto lì immobile con gli occhi fissi nel vuoto.

Bambino

retrobottega

Fumetti 

Le tre paroline magiche che avevano smosso il ricordo…continuavo a ripeterle e ancora e ancora…

Silenzio. 

Respiro.

Il battito del mio cuore.

Gli occhi socchiusi accarezzati dal sorriso del sole…e riprende il viaggio.

 

to be continued

The Sun’s Smile

Raffaela Anastasio