La Sommelier consiglia…Turà

Amici carissimi,
non facciamoci ingannare da queste nuvolette di passaggio, l’estate finalmente è arrivata.
La sera abbiamo voglia di uscire e magari approfittare dei terrazzi e dei giardini dei nostri amici, per stare insieme bevendo qualcosa di fresco. Per questo oggi Vi propongo:

il Tura‘ spumante bianco extra dry, il protagonista delle sere d’estate.
Spumante dell’azienda Lamberti che si trova in Veneto, sulle rive del lago di Garda.
Tura’ spumante è il risultato di una cuvée base sapientemente scelta è combinata per dare morbidezza, armonia e tono fruttato.
I vitigni che lo compongono sono:
Riesling, durello e pinot nero.
È leggero fresco, secco si accompagna alle noccioline, patatine fritte, piccoli rustici, olive…
abbinabile anche ai secondi a base di pesce e carni bianche, va servito ad 8/10 gradi.

e allora Cheers!

Antonella

 

La Sommelier consiglia…

Buongiorno cari amici,
questa settimana  Vi propongo un vino per il quale non occorrono molte parole.
Desidero che sia il vino a parlare per chi lo degusterà.
Siamo in Toscana, la casa vinicola è MELINI a 300 metri di altitudine sui colli del Chianti Classico lungo la strada che da Poggibonsi porta a Castellina.

Melini ha una lunga tradizione che risale all’anno di fondazione, il 1705, imperniata sulla valorizzazione e caratterizzazione del Chianti Classico.

Avrete capito di quale vino si tratta: Il Chianti.

Di colore rosso, fermo, vitigno Sangiovese, intenso, fruttato di medio corpo.
Nasce dalla riscoperta di un affascinante metodo tradizionale, basato sulla lenta rifermentazione del vino appena svinato con uve appassite in “fruttaio”.
Si abbina soprattutto alle carni rosse.

Il Chianti Governo all’uso Toscano potrebbe essere un ottimo regalo per coccolare la mamma nel giorno della sua festa.

Auguri  mamme!

Cheers!
Antonella

La Sommelier consiglia….Apriamo una bottiglia?

Salve cari amici.
Clelia questa settimana mi scrive chiedendomi come aprire una bottiglia di vino, senza incappare in inconvenienti imbarazzanti.

Aprire una bottiglia di vino può sembrare un’operazione molto semplice ma che a volte può creare situazioni imbarazzanti facendoci sembrare un pò imbranati.

Ma eccovi qualche consiglio.
Bastano poche istruzioni e un po’ di allenamento.
Munirsi di un buon cavatappi dei sommelier. Sicuramente ne avrete uno in casa.
Rimuovere la capsula di stagnola dalla bottiglia con il coltellino che si trova all’interno del cavatappi.

Fare un’incisione appena sotto il collo della bottiglia per evitare che la stagnola entri in contatto con il vino durante la mescita.
Affondare la parte del cavatappi a forma di spirale (verme o serpentina) con forza al centro del tappo, generalmente di sughero.
Girare fino a quando non resta un solo giro.

Appoggiare la leva di metallo sulla bocca della bottiglia, fare pressione, ma non troppa per non rischiare che il tappo si spezzi, e con leggerezza sollevare il tappo, estraendolo.

E’ Buona norma annusare il tappo dopo l’estrazione per verificare che il vino non abbia odore di sughero o di muffa

Il profumo di vino dovrà essere l’unico odore percepito.

Versare il vino lentamente nel bicchiere muovendo un po’ la bottiglia dopo averlo versato, ed il gioco è fatto.

Qui di seguito mi avvalgo del supporto del mio collega Douglas Mortimer. Magari Vi può essere d’aiuto ancor di più.

Clelia  fai tanta pratica, vedrai che l’apertura della bottiglia di vino diventerà per te un divertente rito e allora…

Cheers!
Antonella

La Sommelier consiglia… La carta dei vini

Questa settimana sono felice di poter rispondere ad un nostro amico, Salvatore che mi chiede come possiamo riconoscere un buon ristorante da uno non altrettanto buono.

Ecco, il segreto, è nascosto nel menù e nella carta dei vini.

E’ molto importante avere delle informazioni base sulla carta dei vini, che insieme al menù, possono essere considerati rispettivamente il biglietto da visita del ristorante e la fotografia della cantina dello stesso in cui abbiamo deciso di cenare e/o pranzare.

 

Nella successione dei vini a tavola vanno osservate delle semplici norme, che devono tenere conto delle caratteristiche dei singoli vini e delle preparazioni che compongono il menù.

Un buon ristorante fornisce sempre una carta dei vini molto ampia, dando priorità ai vini regionali (ad esempio, se siamo in Campania noteremo un’ampia scelta di Falanghina, Greco di tufo, Fiano di Avellino, il Gragnano, se siamo in Puglia avremo in evidenza il Primitivo, in Toscana il Chianti, nel Lazio il Frascati etc), seguiranno poi nell’elenco i vini esteri.

I vini saranno tutti caratterizzati da annate diverse, più vini con annate diverse saranno presenti nella carta, più il ristorante potrà essere considerato di buon livello.

 Ovviamente la sequenza dei vini a tavola è determinata dal susseguirsi delle pietanze. Dovrete essere attenti nella scelta del vostro vino.

In una degustazione di base si segue questa successione:

 Si inizia con i vini bianchi, poi i rosati, ed i rossi, (si servono prima i vini più leggeri, quindi quelli di media struttura ed infine i più corposi), per concludere con quelli aromatici e liquorosi generalmente usati per fine pasto.

Il magico mondo dei vini è articolato e affascinante.

Con queste poche indicazioni spero Salvatore di esserti stata utile, quindi, 

Occhio alla carta di vini e

Cheers!

Antonella

La Sommelier consiglia… Gragnano

Siete pronti per iniziare questo lungo weekend di Pasqua?

Sicuramente si,

e allora per festeggiare la pasquetta,
Vi propongo un vino campestre della Penisola Sorrentina.

Insuperabile, unico,
il vino dei napoletani che  TOTÒ menzionava nella commedia “Miseria e nobiltà”:
Il GRAGNANO.
Colore rosso rubino, profumo vinoso, frizzante o addirittura spumoso, piacevolmente fruttato con
note di viola e fiori di campo.
Ottenuto da uve di Piedirosso, Aglianico e Sciascinoso, si può abbinare alle
frittatine di pasta, alle grigliate, alla pizza,  alle focacce,
anche alle patatine fritte, meglio se “Crisps4all” adatte alla frittura.

 

http://www.crisps4all.it/

 

 

Il Gragnano bisogna berlo freddo freddo.
Quindi portate con Voi la borsa frigo.

Non mi resta che augurarVi

Buona Pasquetta.

Cheers!

Antonella

La Sommelier consiglia…FEMMENA

La primavera è finalmente arrivata. Iniziamo ad uscire di più con i nostri amici, con le nostre famiglie, alla ricerca di posti all’aperto dove poter mangiare e soprattutto bere del buon vino. Per non sbagliare e per non tornare a casa con il mal di testa, cercherò di donarVi dei piccoli consigli per bere un buon vino.

Venite con me nel magico mondo dei vini.

Antonella

 

 

 

Oggi Vi propongo una Falanghina dell’azienda agricola Telaro, che nasce all’interno del Parco naturale di Roccamonfina in piena terra di lavoro.

FEMMENA

Nasce alle pendici del vulcano spento di Roccamonfina.  È composto dall ‘85/100% di uva Falanghina. Femmena è un vino con una gradazione alcolica al 13% vol. Ha un colore paglierino. Viene fermentato in serbatoi di acciaio inox.

Al gusto è un vino fruttato morbido e fresco.

Se scegliamo di pranzare al mare Femmena è ottimo abbinato con un menù di pesce.

Femmena può accompagnare delicatamente le carni bianche, se decidiamo di scegliere un agriturismo in campagna.

Ma Femmena si adatta benissimo anche con una rosetta e della mozzarella di bufala campana, per chi sceglie un pranzo veloce.

Bere un buon vino fa bene alla salute.

Cheers

Antonella