IL TEMPO – PARTE 5

I miei respiri lenti, il battito del mio cuore scandiva ogni singolo secondo…

” Un nuovo giorno ebbe inizio, a casa dei miei zii aveva inizio molto presto, la sveglia era posizionata alle 5.30 del mattino. Il risveglio non fu difficile nonostante l’ora … L’aroma del caffè preparato da zia si era diffuso per tutta la casa, e mentre le mie cugine sognavano principi azzurri e principesse, io sgattagliolai dal letto e mi diressi verso la cucina…

Mi apparve di schiena subito zia, che aveva il suo bel da fare, nel preparare la colazione…uova fresche sbattute con lo zucchero e qualche fetta di pane tostato con fichi. Quando si accorse della mia presenza sobbalzò e disse :” Giovanotto buongiorno, avanti fai colazione che oggi ti aspetta una lunga giornata a lavoro con lo zio”. Le sorrisi ed iniziai ad assaporare le uova, che bontà… ” Aspett, a zi ti fa assaggiare una cosa buona, ma non dirlo a mamma tua”..e nel mentre mi versava qualche goccia di caffè nella ciotola con le uova…  Ricordo ancora il sapore delicato delle uova mescolate allo zucchero con il sapore del caffè”.

“Anche mia nonna aveva l’abitudine di preparare quella crema buonissima con le uova…” dissi ” abbiamo un ricordo in comune”.

Le sue mani erano appoggiate al bicchiere della Guinness ed il suo racconto continuò.

“In poco tempo ero lavato e vestito. Quel giorno avrei accompagnato mio zio a lavoro. Alle 6. 20 era davanti all’ingresso che mi aspettava, mi diede uno scappellotto dietro alla nuca, mi sorrise e mi disse: ” Allora sei pronto?” Con un cenno della testa risposi di si. Mio zio era buffo, lo ricordo sempre con gioia, il viso segnato dal tempo e dalla vita, i baffi da sparviero. Vestiva sempre con dei pantaloni con le pences, una camicia perfettamente stirata ed un gilet. Da quando lo conosco non ricordo di averlo mai visto senza…. forse la notte… (sorrise) mah comunque…stavamo dicendo?

Ah si, usciti di casa, percorremmo una strada lineare, ad un certo punto in piazza girammo a destra, e all’angolo, l’edicola. Mio zio era un giornalaio. Ricordo perfettamente il rumore stridulo della saracinesca che veniva sollevata, e come una eco si diffondeva in tutto il quartiere, squarciando il silenzio mattutino. Ogni suo gesto era attento e accurato, come un rituale giornaliero,  lasciava la saracinesca, metteva da parte il lucchetto ed iniziava ad organizzare il suo “ufficio”.

Riuscivo a percepire i ricordi dell’uomo senza volto, percepivo i suoi respiri ed il cuore era più presente che mai, ed anche il mio.

“Mentre zio sistemava le riviste sul banco, erano forse le 6.50, arrivò un furgoncino, che parcheggiò proprio davanti all’edicola- ” Capo!” il ragazzo che guidava quel furgoncino, tentava di attirare l’attenzione di mio zio, il quale accortosi del ragazzo, gli si avvicinò ritirò un pacco di quotidiani, che mi chiese di tenere, mentre lui firmava un documento. I due si salutarono con un cenno del capo ed il furgoncino si allontanò. Rimasi in attesa di ricevere indicazioni, rimasi fermo sostenendo il pacco di quotidiani, mio zio mi vide e scoppiò in una grossa risata…. “e bravo il mio nipotino” mi disse.

Il sole ormai era alto, i primi clienti iniziavano ad arrivare già alle 8.00, prima di dirigersi a lavoro. C’era un bel movimento, mio zio aveva sempre un sorriso per tutti, e spesso salutava i clienti per nome: ” Arrivederci signora Maria,, buona giornata – Dottore che il signore guidi la sua mano oggi – Don Peppino mi raccomando oggi le campane puntuali… e così via..

Mi divertivo tantissimo a contare le monete da dare ai clienti, dietro la guida di zio ovviamente, ed arrossivo quando zio riceveva i complimenti per avere un bel giovanotto come apprendista. Il tempo scorreva veloce. Ero molto attento e tanto curioso. Intorno alle 12.00 arrivò la signora Viviana, una donna per bene, corporatura robusta, accompagnata da un barboncino bianco di nome Nina, lo zio prima ancora che la signora si avvicinasse al banco, mi chiese di prendere un libro chiamato ” Eschilo – volume 3 i grandi classici”,

“lo trovi nel retrobottega sul primo scaffale sulla destra è verde non puoi sbagliare”. Feci come mi disse. Mi infilai nella porticina che andava nel retrobottega, tirai una cordicella che mi permise di accendere una lampadina basculante al centro dello spazio e restai senza fiato.

Intanto sentivo chiacchierare mio zio con la signora Viviana, la quale chiese se il volume 3 Eschilo fosse arrivato, non persi altro tempo ritornai al banco e consegnai il volume richiesto. Mio zio mi accarezzò la testa e dopo aver effettuato lo scontrino congedò la signora Viviana e Nina  con un ” Buona lettura”.

” Zio posso restare un po’ nel retrobottega, ho visto delle cose che mi piacciono”, mio zio non esitò a rispondermi positivamente e allora alla velocità della luce attraversai nuovamente la porticina e mi immersi in un mondo tutto da scoprire.”

Vedo quei ricordi come se fossero i miei, un film proiettato nei miei occhi, nella mia mente…a questo punto non posso che continuare a viaggiare con l’uomo senza volto.

To be continued

The Sun’s Smile

 

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