Permanenti attimi di gioia

Attimi di gioia intensa, quel 15 giugno…

La mia giornata andava come doveva andare, trascorsa tra telefonate, organizzazione di due eventi, di uno shooting personale, insomma tanta carne sul fuoco da dover gestire, ma tutto nella norma.
Mi piace essere impegnata ed arrivare la sera stanca ma soddisfatta, consapevole di aver fatto un buon lavoro.
Tra le telefonate di quel giorno, una in particolare ricordo:
“Ami passi un attimo a casa?”
“Ami non posso sono ancora in ufficio e poi devo passare a prendere mia madre in aeroporto stasera, ti richiamo tra 10 minuti”.
“ok ciao”.
La mia amica ed io abbiamo l’abitudine di chiamarci AMI, che sta per Amica, è un modo tenero per “riconoscerci”.
Quel giorno avevo avuto una considerazione del tempo un po’ più ampia del solito. Quei 10 minuti erano diventati due ore. Nell’attesa di recuperare mia madre all’aeroporto, mi ricordai che avrei dovuto fare una telefonata… così la feci:
“Ami perdonami spero di non disturbare”,
“Ma no, devo dirti una cosa”.
Non ebbe modo di parlare, ebbi una sorta di sesto senso, le parole presero forma:
” Sei incinta!” urlai.
Una risata quasi nervosa, poco fiato nel rispondere in maniera positiva alla mia asserzione.
Aveva semplicemente fatto il test.
L’innocenza e l’ingenuità, l’insicurezza nei confronti di una nuova realtà,
traspariva dalle sue parole. Mi chiedeva conferma su qualcosa di perfettamente evidente, la foto che mi aveva inviato del test di gravidanza, era palese. Le linee rosa predominavano su di una base rettangolare bianca.

La gioia prese il sopravvento. Sentire la sua emozione mi catapultò in un mondo passato, già vissuto. Appena ventenni quando tutto iniziò con una stretta di mano, un sorriso, il primo abbraccio, un letto con il soppalco preso all’ Ikea, chiacchiere diventate confidenze, i cereali alle 4 del mattino, un materasso come divano in una cucina che la casa dei puffi era più spaziosa, i riassunti per un’esame incomprensibile, le lacrime versate, tante, per tutti i sacrifici, le delusioni, la laurea, le risate a crepapelle senza un reale motivo, la spensieratezza, la certezza che i nostri sogni prima o poi si sarebbero realizzati. Poi le decisioni e le scelte costrette, la lontananza fisica…il susseguirsi di eventi….e di nuovo noi..
Ascoltavo la sua voce vibrante, incerta, incredula e la vedo su quel letto a soppalco con un libro aperto che tormenta il suo ombelico.
La sua felicità era la mia.
Mentre ascoltavo la sua gioia, non espressa del tutto, per paura di un’illusione che avrebbe potuto ferirla profondamente, una lacrima di gioia spontaneamente decise di poggiarsi sulla mia guancia, necessitava di esprimersi, di essere presente in questo momento prezioso, non feci nulla per trattenerla, la nascosi, ma lei era li.
” Bene domani vengo con te a fare gli esami”.
Riagganciai ed ero felice, lo ero davvero. Rientrata a casa sorridevo, inebetita dalla notizia.
“Cazzo diventerà mamma”.
Ore 6.15 la musichetta odiosa del mio Samsung s sei edge mi comunicò che era ora di alzarsi.
In testa con ciò che era accaduto il giorno precedente…fui pronta in un baleno.
Un abbraccio, quando la vidi, espresse tutto ciò che non avrei saputo dirle.
Ero lì per lei, con lei in questa nuova avventura.
L’esito degli esami tardava ad arrivare e lo stomaco non era felice di questo. Sapevo che tutto sarebbe andato per il meglio, ma come da tradizione per tutte le cose importanti che sono successe nella mia vita..l’attesa sembrava lunghissima ed estenuante e la mente ebbe troppo tempo e troppo spazio per creare e disfare cose…
Ore 14.00  finalmente l’esito degli esami.
Una telefonata ed un’esplosione di gioia, confermano che un’altra vita è  pronta per saltare giù in questo matto mondo.
Il mio cuore era impazzito, il mio viso parlava senza emettere un suono, le mie colleghe percepirono la mia felicità.
Il pomeriggio un lungo sospiro e la serenità non tardò ad arrivare, nei miei occhi tanti ricordi  WOW!…Ricordi sparsi nella mia mente.
Un messaggio inatteso mi rese la persona più importante del mondo:
Grazie Amica sei sempre con me nei momenti importanti”.
Per questo non smetterò mai di sorridere.

Raf
Dont’ forget to smile

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